Fast-track

Il percorso di recupero rapido “Fast-Track”, adottato negli interventi di protesi d’anca e di ginocchio, mira a perfezionare tutti gli aspetti che fanno da contorno all’intervento chirurgico, permettendo al paziente di camminare autonomamente il giorno stesso dell’intervento e di provare pochissimo o in alcuni casi nessun dolore.

Il percorso di recupero rapido “Fast-Track”, adottato negli interventi di protesi d’anca e di ginocchio, mira a perfezionare tutti gli aspetti che fanno da contorno all’intervento chirurgico, permettendo al paziente di camminare autonomamente il giorno stesso dell’intervento e di provare pochissimo o in alcuni casi nessun dolore.

Per poter attuare il protocollo “Fast-Track” il paziente partecipa a delle lezioni pre-operatorie, tenute 2 volte al mese presso la nostra struttura, durante le quali viene spiegato in cosa consiste l’intervento e cosa aspettarsi da esso, viene insegnato come diventare indipendenti negli spostamenti già nelle prime ore dopo l’intervento e quali esercizi fare in autonomia per velocizzare il recupero.

Il protocollo “Fast-Track”, rispetto al protocollo “tradizionale”, permette di recuperare la propria autonomia più velocemente dopo interventi di protesi d’anca e di ginocchio, garantendo al tempo stesso un ottimo controllo del dolore.

Infiltrazioni Articolari
Non è ammesso effettuare infiltrazioni articolari a partire da 3 mesi prima dell’intervento chirurgico.

Lezioni Pre-operatorie
Alcuni giorni prima della data programmata per l’intervento, verrà invitato a partecipare a due lezioni preoperatorie della durata di circa 60-90 minuti. Le consigliamo di venire alle lezioni con un familiare, o con la persona che le sarà più vicino nel periodo postoperatorio. Le due lezioni saranno tenute, rispettivamente, da un medico e da un fisioterapista.
Nella lezione medica le sarà spiegato come prepararsi all’intervento, cosa aspettarsi dopo l’intervento, come gestire il dolore, quali sono le possibili complicanze e cosa fare per prevenirle.
Nella lezione fisioterapica, le verranno spiegati gli esercizi da eseguire prima e dopo l’intervento, le verrà insegnato ad alzarsi e ad effettuare gli spostamenti dal letto in autonomia, e nel caso di protesi d’anca le verrà spiegato quali movimenti sono da evitare perché rischiosi nei primi mesi.
In occasione della lezione medica, le verranno consegnate l’informativa specifica per l’intervento di protesi di ginocchio ed un opuscolo con le istruzioni relative all’intervento. Nell’informativa troverà illustrati i rischi e i benefici dell’intervento. Si raccomanda di leggerla attentamente e, se è necessario, di farlo insieme ad un familiare. Il giorno dell’intervento le verrà richiesto di sottoscrivere l’informativa relativa all’intervento, in presenza di un medico. Nell’opuscolo troverà illustrato tutto ciò che le è stato spiegato nella lezione medica. Al termine della lezione sarà, inoltre, possibile richiedere la prescrizione del farmaco antidolorifico (Targin) da cominciare ad assumere 5 giorni prima dell’intervento. In alternativa, la prescrizione potrà essere effettuata dal proprio medico curante.

Pre-ricovero
Alcuni giorni prima della data programmata per l’intervento, verrà convocato per effettuare un pre-ricovero. Il pre-ricovero ha inizio al mattino e termina al pomeriggio. Nel corso del pre-ricovero, verranno effettuati alcuni esami clinici e strumentali, tra cui un prelievo ematico per gli esami di routine, un elettrocardiogramma, le radiografie del ginocchio, una radiografia del torace. Inoltre avranno luogo due colloqui medici, con un medico anestesista e con un medico internista. In questa sede dovrà comunicare tutte le informazioni mediche attuali o passate, le patologie di cui soffre o di cui ha sofferto, e le eventuali allergie. In particolare, è importante sapere se ha allergie a farmaci, alimenti, metalli, lattice, cerotti o tintura di iodio. Si consiglia, inoltre, di portare un elenco attuale dei farmaci che assume abitualmente, con i relativi dosaggi. Se il medico internista o l’anestesista lo riterranno necessario, potrà essere disposto un prelievo di sangue aggiuntivo, da effettuare al ricovero, per la ricerca di sangue compatibile, da utilizzare qualora durante il ricovero dovesse rendersi necessaria una trasfusione.

Giorni precedenti il ricovero
-10 giorni prima dell’intervento, dovrà sospendere i farmaci antinfiammatori e antidolorifici ed assumere solo Tachipirina 1000 mg, 1 o 2 volte al dì, se necessario per il dolore.
-7 giorni prima, dovrà avvertire il team medico della clinica se sono presenti infezioni in qualsiasi organo (ad esempio la bocca, le vie aeree, etc.) o se è presente bruciore ad urinare.
-3 giorni prima, dovrà eseguire una doccia serale con bagnoschiuma antisettico a base di clorexidina, ripetendola ogni sera fino alla sera prima dell’intervento.
-1 giorno prima, le consigliamo di ripassare le istruzioni consegnate alla lezione preoperatoria, preparare l’occorrente per il ricovero e di consumare una cena leggera, con piatto di riso o verdure, carne bianca o tonno. Controlli l’orario di ricovero. Prepari i documenti, tra cui la tessera sanitaria e la richiesta di ricovero del medico curante da presentare all’accettazione. Prepari tutti i farmaci personali ed un elenco dei farmaci a cui ha avuto reazioni avverse, da presentare al ricovero.
Importante: evitare di procurarsi lesioni cutanee, da traumi o da grattamento.
Non effettuare trattamenti pedicure o depilazione nei giorni precedenti l’intervento.
Non utilizzare smalto sulle unghie.

Preparare la propria abitazione per il rientro
In questa sezione può trovare alcuni utili consigli su come preparare la propria abitazione in vista del rientro.
Per ridurre al minimo il rischio di cadute le consigliamo di:
– rimuovere eventuali tappeti, tappetini e scendiletto
– non utilizzare cera sui pavimenti durante il primo mese post-operatorio
– rimuovere eventuali soprammobili da superfici utili ad appoggiarsi, soprattutto per quando comincerà ad usare una sola stampella e potrà quindi impiegare la mano libera per appoggiarsi agli arredi
– camminare a piccoli passi ed utilizzare le stampelle più vicino al corpo negli ambienti con pavimenti potenzialmente bagnati o umidi, come bagno e cucina
Per potersi sedere, alzare o coricare agevolmente:
– utilizzare una seduta alta, comoda e con braccioli
– mantenere uno spazio di almeno 60 centimetri tra il letto e la parete o gli arredi
Avere a disposizione:
– cyclette
– stampelle
– dispositivo per raffreddamento-compressione dell’articolazione operata (tipo Cryo/Cuff Aircast) [VEDI IMMAGINE CRIO CUFF]
– ghiaccio-gel di dimensioni grandi a disposizione in freezer

Cosa portare da casa
Il giorno del ricovero dovrà portare le seguenti cose:
1. Tutti i farmaci che assume regolarmente
2. Un elenco completo delle allergie (farmaci, cerotti, tintura di iodio, ecc.)
3. Tutti gli esami radiografici effettuati per l’articolazione da operare
4. Eventuali esami clinici recenti
5. 2 bastoni canadesi [VEDI PPT AUSILI E SCARPE E PRENDERE IMMAGINI DA LI’]
6. Abbigliamento: maglietta a maniche corte tipo t-shirt, pantaloncini e tuta da ginnastica
7. Calzini antiscivolo [VEDI PPT AUSILI E SCARPE E PRENDERE IMMAGINI DA LI’]
8. Pantofole o scarpe, basse, comode, con chiusura a strappo. Evitare calzature aperte, strette o a punta, con tacchi o con lacci
9. 4-5 bottiglie di bevande isotoniche con sali minerali (tipo Enervit, Gatorade o simili)
10. Libri o riviste
11. Copia della lezione pre-operatoria
12. Consenso informato all’intervento firmato
Si raccomanda di non portare oggetti di valore.

Digiuno
A meno che l’anestesista non le dia diverse indicazioni, può seguire questi consigli riguardo il digiuno preoperatorio:
– Astenersi dall’assunzione di cibo dalle ore 24:00 della sera antecedente l’intervento
– Se il suo intervento è programmato come primo della lista o entro le ore 10:00 non deve bere dalla mezzanotte
– Se il suo intervento è programmato dopo le ore 10:00, alle ore 7:00 potrà bere un bicchiere di acqua o di tè zuccherato (non più di 200 ml)
– Se il suo intervento è programmato per il pomeriggio (dalle ore 13:00 in poi) alle ore 7:00 può mangiare tre biscotti o due fette biscottate (anche con marmellata) accompagnate da tè zuccherato. Non è ammesso bere né latte né caffè
– Secondo le indicazioni dell’anestesista e del medico internista, la mattina dell’intervento potrà assumere la sua normale terapia con un piccolo sorso di acqua

Lezioni Pre-operatorie

Alcuni giorni prima della data programmata per l’intervento, verrà invitato a partecipare a due lezioni preoperatorie della durata di circa 60-90 minuti. Le consigliamo di venire alle lezioni con un familiare, o con la persona che le sarà più vicino nel periodo postoperatorio. Le due lezioni saranno tenute, rispettivamente, da un medico e da un fisioterapista.

Nella lezione medica le sarà spiegato come prepararsi all’intervento, cosa aspettarsi dopo l’intervento, come gestire il dolore, quali sono le possibili complicanze e cosa fare per prevenirle.

Nella lezione fisioterapica, le verranno spiegati gli esercizi da eseguire prima e dopo l’intervento, le verrà insegnato ad alzarsi e ad effettuare gli spostamenti dal letto in autonomia.

In occasione della lezione medica, le verranno consegnate l’informativa specifica per l’intervento di protesi di ginocchio ed un opuscolo con le istruzioni relative all’intervento. Nell’informativa troverà illustrati i rischi e i benefici dell’intervento. Si raccomanda di leggerla attentamente e, se è necessario, di farlo insieme ad un familiare. Il giorno dell’intervento le verrà richiesto di sottoscrivere l’informativa relativa all’intervento, in presenza di un medico. Nell’opuscolo troverà illustrato tutto ciò che le è stato spiegato nella lezione medica. Al termine della lezione sarà, inoltre, possibile richiedere la prescrizione del farmaco antidolorifico (Targin) da cominciare ad assumere 5 giorni prima dell’intervento. In alternativa, la prescrizione potrà essere effettuata dal proprio medico curante.

 

Puoi trovare utili informazioni per la preparazione all’intervento anche nella App “Ulivella” che invia notifiche per le cose importanti da ricordare.

Ingresso in reparto
Il giorno del ricovero dovrà presentarsi, in lieve anticipo rispetto all’orario che le sarà comunicato, presso l’ufficio accettazione situato al piano terra della Casa di Cura. In casi particolari, può esserle richiesto di ricoverarsi il giorno precedente l’intervento. Dopo l’accettazione, dovrà recarsi al piano che le sarà indicato, dove verrà accolto dal team medico ed infermieristico e medico. L’infermiere rileverà alcuni parametri (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, dolore, etc.) ed, eventualmente, effettuerà un prelievo di sangue ed un elettrocardiogramma, sulla base di disposizioni mediche. Potrebbe esserle applicato un catetere vescicale, se presenta problemi di incontinenza, se urina molto frequentemente o se ha patologie cardiache o renali che necessitano di un controllo della quantità di urine emesse nell’arco della giornata. Prima di essere portato in sala operatoria, verrà effettuata una breve visita di controllo da un medico dell’equipe, che apporrà un contrassegno sull’arto da operare. Inoltre le verrà fornito  un apposito camice monouso e le verranno somministrati dei farmaci analgesici ed antiinfiammatori in compresse, e la sua eventuale terapia personale del mattino, secondo le disposizioni dell’anestesista e del medico di reparto.
Non è ammesso l’utilizzo di smalto per unghie, creme per il corpo, gioielli, piercing, unghie artificiali, o trucco. Eventuali lenti a contatto, apparecchi acustici o protesi dentali, andranno rimosse in reparto.

Anestesia
Arrivo in sala operatoria
Al suo arrivo in sala operatoria verrà accolto dall’anestesista, che le introdurrà nel braccio una piccola agocannula per poterle somministrare liquidi e farmaci. Poi verrà posizionato, con l’aiuto di un infermiere, sul fianco del lato da operare e l’anestesista procederà ad effettuare l’anestesia spinale. L’anestesia spinale consiste in una piccola iniezione a livello della colonna vertebrale che le farà perdere la sensibilità e il movimento, principalmente dell’arto da operare. Questa anestesia durerà poco di più dell’intervento, in modo da poter recuperare al più presto la mobilità. Soltanto in casi selezionati, potrà esserle praticata un’anestesia generale.
Durante l’intervento
Durante l’intervento, lei sarà costantemente monitorizzato (elettrocardiogramma, controllo di pressione, saturazione e frequenza cardiaca) e l’anestesista sarà al suo fianco per l’intera durata dell’intervento. Se lo desidera, l’anestesista potrà provvedere ad una sedazione per farla riposare durante l’intervento.
Dopo l’intervento
Al termine dell’intervento, dopo una radiografia di controllo, verrà portato in un apposito locale con letti monitorizzati, dove resterà in osservazione per circa 45 minuti, assistito da un infermiere (con l’anestesista pronto a intervenire se necessario) che provvederà a riscaldarla, a controllare la diuresi e la ripresa dall’anestesia spinale. Al termine del periodo di osservazione, previa valutazione dell’anestesista, verrà riportato nel reparto di degenza.
In reparto, una volta ripresa completamente la sensibilità e la forza muscolare dell’arto operato, verrà messo in piedi e fatto già camminare con 2 stampelle secondo il protocollo Fast Track.

Dolore e farmaci
Per il controllo del dolore è prevista la somministrazione di farmaci in diverse modalità: farmaci in compresse prima dell’intervento chirurgico, infiltrazioni intraoperatorie di anestetico, sistema di infusione endovenosa continua per le prime 48 ore, farmaci in compresse ad orari stabiliti. Se nonostante queste misure il dolore non dovesse essere controllato, le verrà somministrato un ulteriore farmaco su richiesta.

Terapia con Ghiaccio
Il raffreddamento dell’articolazione operata è importante per tutto il primo mese postoperatorio. Questo viene effettuato in maniera frequente nell’immediato postoperatorio e proseguito in sessioni di 30 minuti, 4-5 volte al giorno, per le prime 3 settimane postoperatorie. Oltre alla normale borsa del ghiaccio o al ghiaccio sintetico in forma gel, è ancor più utile usare dispositivi che applicano anche una leggera compressione dell’articolazione operata, nell’ottica di ridurre oltre all’infiammazione anche il gonfiore. Uno di questi dispositivi di uso comune è il Cryo/Cuff Aircast, che può acquistare o affittare per un mese nei negozi di articoli  sanitari.

Crio cuff Aicast
E’ la prima arrivata nel settore ormai molti anni fa. Ha una azione migliore della semplice borsa del ghiaccio ma non ha azione potente. Si trova in molti negozi di ortopedia e su amazon.

Game Ready
E’ la prima crioterapia avanzata. Molto efficace. La raccomandiamo molto per un recupero accelerato. Sono disponibili noleggi su territorio nazionale.

Zamar
La sua tecnologia avanzata permette di generare freddo senza dover mettere il ghiaccio. Molto efficace. La raccomandiamo molto per un recupero accelerato. Sono disponibili noleggi su territorio nazionale.

Il primo giorno dopo l’intervento chirurgico
Effettuerà 2 trattamenti riabilitativi.
Al mattino, sotto la supervisione di un fisioterapista, eseguirà gli esercizi di mobilizzazione e rinforzo muscolare dell’arto operato. Inoltre le verrà insegnato come eseguire i trasferimenti e spostamenti in autonomia, e verrà educato al corretto utilizzo degli ausili (stampelle o deambulatore).
Nel caso di intervento di protesi d’anca un esercizio aggiuntivo che verrà insegnato è quello che prevede il raggiungimento del piede con la mano in posizione semiseduta.
Al pomeriggio ripeterà le attività di trasferimento, spostamento e cammino con stampelle, e, se le condizioni cliniche lo consentiranno, si eserciterà nel fare le scale.
Al termine di entrambe le sedute le verrà applicata e sarà istruito alla gestione della terapia con ghiaccio-compressione.
L’obiettivo del giorno 1 è effettuare in autonomia trasferimenti e spostamenti.

Esercizio di pompa muscolare del polpaccio. Serve per migliorare il ritorno venoso ed evitare soprattutto nelle prime 24 ore postoperatorie il sangue faccia stasi (ristagni) nelle vene delle gambe). Consigliabile eseguire movimento lento e completo di tutta la caviglia continuativo per 2-3 minuti, da ripetere ogni 10-15 minuti.

 

Esercizio di «Alzata a gamba estesa» Da eseguirsi per 10 volte consecutive restando in aria a 30 cm dal materasso per circa 5 secondi. Ripeterlo ogni 2 ore. Dopo protesi ginocchio puo’ esser difficile farlo nell’immediato postoperatorio. E’ sufficiente tentarlo per fare la contrazione del quadricipite, oppure aiutarsi con corda o elastico al piede sollevando l’arto anche con le braccia. Esercizio vietato dopo protesi d’anca.

 

Esercizio per recupero estensione dopo protesi ginocchio. Esercitare spinte verso il rotolo alla caviglia per cercare l’estensione completa. Da fare per 5’ ogni 2 ore.

 

 

Tecnica di trasferimento da sdraiato a seduto in autonomia.

 

Una volta seduto usare arto non operato come trasportatore per eseguire a bordo letto esercizi di flesso estensione. Eseguire per 10’ ogni 2 ore.

 

Da seduto il paziente puo’ portarsi in stazione eretta autonomamente come dimostrato.

 

La manovra inversa puo’ esser fatta per risalire a letto in autonomia.

 

Tecnica di cammino con stampelle canadesi a ‘tre punti’. Si portano avanti le stampelle, poi l’arto operato raggiunge la linea delle stampelle, poi l’arto operato avanza leggermente oltre la linea delle stampelle.

Il secondo giorno dopo l’intervento chirurgico
Al mattino, eseguirà gli esercizi di mobilizzazione e rinforzo dell’arto operato. Verrà effettuato un ripasso sulla corretta esecuzione di trasferimenti e spostamenti. Farà le scale in salita ed in discesa e si eserciterà ad effettuare le diverse attività della vita quotidiana (vestirsi, lavarsi).
Al pomeriggio ripeterà gli esercizi effettuati al mattino.
Al termine di entrambe le sedute le verrà applicata la terapia con ghiaccio-compressione.
L’obiettivo del giorno 2 è compiere le seguenti azioni in autonomia: deambulare per 60 metri, fare le scale in salita e in discesa, compiere le attività di base della vita quotidiana.

Dal secondo giorno, mentre si esegue l’esercizo a bordo letto, l’arto non operato spinge quello operato oltre il livello del bordo per superare i 90° di flessione

 

Tecnica per discesa delle scale dopo protesi d’anca e ginocchio. Nel passo in discesa l’arto che scende per primo è quello operato

 

Tecnica per discesa delle scale dopo protesi d’anca e ginocchio. Nel passo in salita l’arto che sale per primo è quello non operato

Dimissione
La dimissione può avvenire in 2^ o 3^ giornata, se saranno rispettati specifici criteri di dimissibilità.

Avvertire l’equipe medica
Ecco i casi in cui bisogna mettersi in contatto con un medico della equipe per consulto telefonico o per valutazione in ambulatorio.
* Se si verifica fuoriuscita di liquido dalla ferita
* Se il polpaccio diviene estremamente teso ed indolenzito
* Se il dolore aumenta ad un livello tale da impedire di stare in piedi
* Se cade a terra urtando il ginocchio operato

Alzarsi in piedi e sedersi
Utilizzare sedie con braccioli e non troppo basse. Per alzarsi, per prima cosa disporre le stampelle vicino a sé in una posizione comoda da raggiungere quando sarà in piedi. Avanzare verso il bordo della seduta con il piede della gamba non operata sotto la sedia, punta a terra, ed il piede della gamba operata sotto al ginocchio, tutta la pianta a terra. Mettere entrambe le mani sui braccioli. Alzarsi utilizzando la spinta delle due mani e della gamba sana.
Per sedersi è molto importante non lasciarsi cadere sulla sedia. Appoggiarsi con il dietro delle cosce alla seduta. Cercare il bracciolo con una mano prima e poi con l’altra, portare la gamba operata leggermente avanti mentre si scende piano sulla sedia.

 

Usare la toilette
Per andare in bagno si consiglia di usare la stessa tecnica usata per sedersi su una sedia. In questo caso però non vi sono braccioli. Occorre, quindi, trovare dei punti di appoggio per le mani vicino alla toilette, come un porta-asciugamani, la cassa dello sciacquone, il muro, un mobile o lo stesso wc. Per chi dispone di un wc troppo basso o è di corporatura molto alta, può essere utile usare un alzawater. In questo caso assicurarsi che sia appoggiato in modo ben stabile al wc.

Gestione della ferita
È necessario cambiare il cerotto con un nuovo cerotto sterile (senza mettere alcun liquido o crema sulla ferita) solo se il cerotto si scolla fino ad esporre la ferita o se si macchia di sangue per più della metà. In questo caso contattare l’équipe medica.

Bagnarsi e farsi la doccia
Durante le prime settimane dopo l’intervento non è permesso bagnare la ferita. Pertanto non è possibile fare bagno né doccia, e dovrà lavarsi con spugnature. Dalla rimozione della medicazione e verifica della guarigione della ferita potrà iniziare a bagnare la ferita.
Poiché fare il bagno in vasca implica sedersi molto in basso, è consigliabile nei primi tempi lavarsi in doccia. Il principale rischio della doccia è costituito dalle cadute. Si raccomanda, pertanto, di porre particolare attenzione a questo aspetto e se necessario utilizzare tappetini antiscivolo, sostenersi ad appigli solidi nel vano doccia o farsi aiutare da un’altra persona.
Il momento in cui diviene possibile anche sedersi in basso in una vasca da bagno può essere giudicato dal fisioterapista o dal medico. Usualmente questo avviene circa al 2^-3^ mese postoperatorio, con ampia variabilità individuale.

CONSIGLI PER I MOVIMENTI, CAMMINARE E DORMIRE

Protesi di ginocchio
Dopo l’intervento di protesi di ginocchio si crea un’inevitabile infiammazione che si riduce naturalmente con il tempo. Nella prima fase postoperatoria non è consigliabile stimolare troppo il ginocchio stando in piedi, camminando troppo a lungo o facendo troppi esercizi, poiché ciò contrasta la scomparsa dell’infiammazione. Si raccomanda di camminare liberamente nella propria abitazione, spesso, ma per brevi tratti e solo per ciò che è necessario. Ad esempio, se si abita in una casa su più piani ottimizzare gli spostamenti da un piano all’altro dell’abitazione per non dover fare le scale troppe volte.
Con l’andare avanti della convalescenza si potrà aumentare la autonomia del cammino. Il fisioterapista ed il medico la aiuteranno a capire quanto e quando aumentare tali distanze. Essendovi una ovvia variabilità individuale di tolleranza al carico ed al cammino tra paziente e paziente non è possibile stabilire una regola precisa. In linea di massima, per le prime settimane si raccomanda di camminare 30 passi ogni 30 minuti.
Protesi d’anca
Dopo l’intervento di protesi di anca, il rischio più grande è quello della lussazione, causata dalla fuoriuscita della testa della protesi dalla coppa del bacino. È un evenienza non drammatica, ma da evitare, perché richiede l’intervento di un medico di pronto soccorso che, in sedazione, dovrà far rientrare la protesi in sede con una particolare manovra. Affinchè questo non succeda è necessario evitare, in particolar modo per i primi 6-12 mesi, tutti i movimenti che comportano la flessione e l’intrarotazione dell’arto operato, come i seguenti: accavallare la gamba operata sull’altra, incrociare le gambe, chinarsi oltre l’angolo retto tra tronco e arti, abbassarsi per raccogliere oggetti a gambe strette, inginocchiarsi, adagiarsi su sedute troppo basse. Saranno, invece, consentiti tutti i movimenti fatti ad arti divaricati: potrà, ad esempio, raccogliere in sicurezza un’oggetto abbassandosi a gambe larghe.
Nella prima fase postoperatoria è consigliato camminare spesso, ma per brevi tratti e solo per ciò che è necessario. Con l’andare avanti della convalescenza si potrà aumentare la autonomia del cammino. Il fisioterapista ed il medico la aiuteranno a capire quanto e quando aumentare tali distanze. Essendovi una ovvia variabilità individuale di tolleranza al carico ed al cammino tra paziente e paziente non è possibile stabilire una regola precisa. In linea di massima, per le prime settimane si raccomanda di camminare 30 passi ogni 30 minuti.
È consentito dormire sul fianco operato senza limitazioni. Potrà dormire, invece, sul fianco opposto a quello operato mettendo un cuscino tra le gambe per mantenerle leggermente divaricate.

Fisioterapia
La sua guarigione in questa fase dipende in parte da processi naturali biologici ed in parte dagli esercizi di fisioterapia e dal suo comportamento. La quantità di esercizi svolti deve essere di quantità corretta, è un errore sia non farne che farne troppi. Faccia riferimento al materiale informativo cartaceo consegnato alla dimissione ed al suo fisioterapista per gli esercizi da svolgere ogni giorno. In condizioni normali non occorre un gran numero di sedute di fisioterapia assistita. Nelle prime settimane sono appropriate 1 o 2 sedute a settimana. In alcune condizioni particolari, ad esempio di importante rigidità, è importante, invece, una fisioterapia con più sedute settimanali. Indicazioni a riguardo le verranno date al momento della dimissione ed al momento del controllo fisioterapico dei 10 giorni postoperatori.
Per chi esegue l’intervento di protesi di ginocchio è vietato eseguire nei primi 6 mesi l’esercizio di leg-extension (estensione attiva della gamba operata da seduto), in quanto tutta la forza viene trasmessa alla cicatrice ed alla rotula rischiando di infiammare i tessuti, ritardando di conseguenza il recupero.
E’ consigliato l’opposto invece per chi esegue l’intervento di protesi d’anca. Il rinforzo del muscolo quadricipite deve essere effettuato mediante l’esercizio di estensione della gamba operata da seduto (leg extension), con gambe ciondoloni. E’ vietato invece nei primi 6 mesi eseguire l’elevazione a gamba tesa della gamba operata perché può infiammare l’impianto determinando l’insorgenza di dolore inguinale.

Stampelle
Alla dimissione dall’ospedale se ne usano due. Normalmente si continuano ad usare 2 stampelle per le prime 2-4 settimane postoperatorie, poi 1 stampella dal lato non operato per altre 2-4 settimane ancora. Anche in questo aspetto vi è una importante variabilità interindividuale.

Infezioni
Un rischio molto raro, ma grave per la protesi di ginocchio è che dei germi vi si annidino, staccandola dall’osso e creando dolore. In caso di infezioni in altri organi (denti, polmoni, vescica, pelle o altro) questi germi possono arrivare dal sangue sino alla protesi. Questa evenienza è possibile durante tutto il resto della sua vita. Per questo motivo è importante curare eventuali infezioni che si possono contrarre in altri organi. Peraltro, curare tali infezioni (ad esempio una polmonite o una cistite o un ascesso dentario) rappresenta una necessità per chiunque, anche se non ha una protesi. Nel suo caso sarà ancora più importante.

Cyclette, bicicletta, sport
Pedalare su cyclette è un esercizio fondamentale dopo un intervento di protesi di ginocchio. Lo scopo è quello di migliorare la articolarità del ginocchio, ovvero la sua capacità di piegarsi facilmente. In una prima fase postoperatoria, essendo ancora molto accesa l’infiammazione dovuta all’intervento, non è però raccomandabile compiere troppi giri di pedale. Non è raccomandabile superare i 2-3 minuti di pedalata per sessione. Attenzione: è sbagliato confondere l’attività di questo periodo con quella tipica dell’andare in bicicletta o di fare cyclette per tonificazione muscolare o per riduzione del peso. In questo secondo caso normalmente si pedala per almeno 30 minuti. Nell’immediato postoperatorio pedalare per questo tempo porterebbe ad un aumento della infiammazione, con gonfiore e dolore.
A circa a 6-10 settimane postoperatorie, sarà consentito aumentare il tempo della pedalata e quindi anche usare una bicicletta all’esterno oltreché una cyclette in casa.
ATTENZIONE: Nell’utilizzare la bicicletta il rischio principale è rappresentato dal momento in cui, fermandosi, deve mettere il piede a terra. Questa fase di disequilibrio è ad alto rischio di caduta. Occorre quindi riprendere la bicicletta quando ci si sente davvero sicuri e porre molta attenzione al momento di fermarsi e ripartire.
La ripresa di attività sportiva come camminate lunghe in montagna, tennis o altro potrà avvenire tra il 6^ e 12^ mese, sempre ricordando la inevitabile variabilità individuale.

La cyclette è uno strumento essenziale per il recupero dopo protesi di ginocchio e comunque utile anche dopo protesi d’anca. Qualsiasi tipo di cyclette può andar bene. Si inizia a sella alta (talvolta è necessario gradino per poter salire su sella alta) e con minima resistenza. I primi 20 gg si raccomandano 5’  per 2-3 volte al giorno. Dopo il primo minuto si puo’ provare ad abbassare la sella per flettere maggiormente il ginocchio.

Guidare la macchina
Non è permesso guidare l’automobile appena dimessi dall’ospedale. Questo comporterebbe un rischio per se stessi e per gli altri automobilisti e pedoni. La guida torna ad essere consentita a partire dalla 4^-6^ settimana dopo l’intervento, con variabilità individuale e dopo parere medico. Si raccomanda di iniziare a guidare solo per brevi tratti e solo se strettamente necessario. Con l’avanzare delle settimane, potrà aumentare progressivamente la durata della guida. Tornerà a guidare liberamente al 3^-4^ mese dopo l’intervento.

I CONTROLLI POST-OPERATORI

Prima visita medica di controllo
A 3 settimane circa dall’intervento, verrà valutata la ferita, saranno rimossi i punti se presenti, sarà verificato se il decorso è regolare e le verranno date indicazioni per le prossime 3 settimane sino al controllo ortopedico dei 45 giorni. Ricordarsi di controllare la data e orario per l’appuntamento, che può trovare in coda alla relazione di dimissione.

Controlli ortopedici
I successivi controlli ortopedici avvengono a 45 giorni, 4 mesi circa e 12 mesi circa. Servono per monitorare la buona progressione del decorso postoperatorio. Sono necessarie radiografie del ginocchio solo ai 4 mesi e 12 mesi, non al controllo dei 45 giorni. Le radiografie necessarie devono essere eseguite in piedi, nelle proiezioni Antero-posteriore sotto carico e Latero-laterale. E’ responsabilità del paziente prenotare queste visite e munirsi delle suddette radiografie con lieve anticipo rispetto alle visite stesse.

Schede Utili

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