Avvertire l’equipe medica
Ecco i casi in cui bisogna mettersi in contatto con un medico della equipe per consulto telefonico o per valutazione in ambulatorio.
* Se si verifica fuoriuscita di liquido dalla ferita
* Se il polpaccio diviene estremamente teso ed indolenzito
* Se il dolore aumenta ad un livello tale da impedire di stare in piedi
* Se cade a terra urtando il ginocchio operato
Alzarsi in piedi e sedersi
Utilizzare sedie con braccioli e non troppo basse. Per alzarsi, per prima cosa disporre le stampelle vicino a sé in una posizione comoda da raggiungere quando sarà in piedi. Avanzare verso il bordo della seduta con il piede della gamba non operata sotto la sedia, punta a terra, ed il piede della gamba operata sotto al ginocchio, tutta la pianta a terra. Mettere entrambe le mani sui braccioli. Alzarsi utilizzando la spinta delle due mani e della gamba sana.
Per sedersi è molto importante non lasciarsi cadere sulla sedia. Appoggiarsi con il dietro delle cosce alla seduta. Cercare il bracciolo con una mano prima e poi con l’altra, portare la gamba operata leggermente avanti mentre si scende piano sulla sedia.
Usare la toilette
Per andare in bagno si consiglia di usare la stessa tecnica usata per sedersi su una sedia. In questo caso però non vi sono braccioli. Occorre, quindi, trovare dei punti di appoggio per le mani vicino alla toilette, come un porta-asciugamani, la cassa dello sciacquone, il muro, un mobile o lo stesso wc. Per chi dispone di un wc troppo basso o è di corporatura molto alta, può essere utile usare un alzawater. In questo caso assicurarsi che sia appoggiato in modo ben stabile al wc.
Gestione della ferita
È necessario cambiare il cerotto con un nuovo cerotto sterile (senza mettere alcun liquido o crema sulla ferita) solo se il cerotto si scolla fino ad esporre la ferita o se si macchia di sangue per più della metà. In questo caso contattare l’équipe medica.
Bagnarsi e farsi la doccia
Durante le prime settimane dopo l’intervento non è permesso bagnare la ferita. Pertanto non è possibile fare bagno né doccia, e dovrà lavarsi con spugnature. Dalla rimozione della medicazione e verifica della guarigione della ferita potrà iniziare a bagnare la ferita.
Poiché fare il bagno in vasca implica sedersi molto in basso, è consigliabile nei primi tempi lavarsi in doccia. Il principale rischio della doccia è costituito dalle cadute. Si raccomanda, pertanto, di porre particolare attenzione a questo aspetto e se necessario utilizzare tappetini antiscivolo, sostenersi ad appigli solidi nel vano doccia o farsi aiutare da un’altra persona.
Il momento in cui diviene possibile anche sedersi in basso in una vasca da bagno può essere giudicato dal fisioterapista o dal medico. Usualmente questo avviene circa al 2^-3^ mese postoperatorio, con ampia variabilità individuale.
CONSIGLI PER I MOVIMENTI, CAMMINARE E DORMIRE
Protesi di ginocchio
Dopo l’intervento di protesi di ginocchio si crea un’inevitabile infiammazione che si riduce naturalmente con il tempo. Nella prima fase postoperatoria non è consigliabile stimolare troppo il ginocchio stando in piedi, camminando troppo a lungo o facendo troppi esercizi, poiché ciò contrasta la scomparsa dell’infiammazione. Si raccomanda di camminare liberamente nella propria abitazione, spesso, ma per brevi tratti e solo per ciò che è necessario. Ad esempio, se si abita in una casa su più piani ottimizzare gli spostamenti da un piano all’altro dell’abitazione per non dover fare le scale troppe volte.
Con l’andare avanti della convalescenza si potrà aumentare la autonomia del cammino. Il fisioterapista ed il medico la aiuteranno a capire quanto e quando aumentare tali distanze. Essendovi una ovvia variabilità individuale di tolleranza al carico ed al cammino tra paziente e paziente non è possibile stabilire una regola precisa. In linea di massima, per le prime settimane si raccomanda di camminare 30 passi ogni 30 minuti.
Protesi d’anca
Dopo l’intervento di protesi di anca, il rischio più grande è quello della lussazione, causata dalla fuoriuscita della testa della protesi dalla coppa del bacino. È un evenienza non drammatica, ma da evitare, perché richiede l’intervento di un medico di pronto soccorso che, in sedazione, dovrà far rientrare la protesi in sede con una particolare manovra. Affinchè questo non succeda è necessario evitare, in particolar modo per i primi 6-12 mesi, tutti i movimenti che comportano la flessione e l’intrarotazione dell’arto operato, come i seguenti: accavallare la gamba operata sull’altra, incrociare le gambe, chinarsi oltre l’angolo retto tra tronco e arti, abbassarsi per raccogliere oggetti a gambe strette, inginocchiarsi, adagiarsi su sedute troppo basse. Saranno, invece, consentiti tutti i movimenti fatti ad arti divaricati: potrà, ad esempio, raccogliere in sicurezza un’oggetto abbassandosi a gambe larghe.
Nella prima fase postoperatoria è consigliato camminare spesso, ma per brevi tratti e solo per ciò che è necessario. Con l’andare avanti della convalescenza si potrà aumentare la autonomia del cammino. Il fisioterapista ed il medico la aiuteranno a capire quanto e quando aumentare tali distanze. Essendovi una ovvia variabilità individuale di tolleranza al carico ed al cammino tra paziente e paziente non è possibile stabilire una regola precisa. In linea di massima, per le prime settimane si raccomanda di camminare 30 passi ogni 30 minuti.
È consentito dormire sul fianco operato senza limitazioni. Potrà dormire, invece, sul fianco opposto a quello operato mettendo un cuscino tra le gambe per mantenerle leggermente divaricate.
Fisioterapia
La sua guarigione in questa fase dipende in parte da processi naturali biologici ed in parte dagli esercizi di fisioterapia e dal suo comportamento. La quantità di esercizi svolti deve essere di quantità corretta, è un errore sia non farne che farne troppi. Faccia riferimento al materiale informativo cartaceo consegnato alla dimissione ed al suo fisioterapista per gli esercizi da svolgere ogni giorno. In condizioni normali non occorre un gran numero di sedute di fisioterapia assistita. Nelle prime settimane sono appropriate 1 o 2 sedute a settimana. In alcune condizioni particolari, ad esempio di importante rigidità, è importante, invece, una fisioterapia con più sedute settimanali. Indicazioni a riguardo le verranno date al momento della dimissione ed al momento del controllo fisioterapico dei 10 giorni postoperatori.
Per chi esegue l’intervento di protesi di ginocchio è vietato eseguire nei primi 6 mesi l’esercizio di leg-extension (estensione attiva della gamba operata da seduto), in quanto tutta la forza viene trasmessa alla cicatrice ed alla rotula rischiando di infiammare i tessuti, ritardando di conseguenza il recupero.
E’ consigliato l’opposto invece per chi esegue l’intervento di protesi d’anca. Il rinforzo del muscolo quadricipite deve essere effettuato mediante l’esercizio di estensione della gamba operata da seduto (leg extension), con gambe ciondoloni. E’ vietato invece nei primi 6 mesi eseguire l’elevazione a gamba tesa della gamba operata perché può infiammare l’impianto determinando l’insorgenza di dolore inguinale.
Stampelle
Alla dimissione dall’ospedale se ne usano due. Normalmente si continuano ad usare 2 stampelle per le prime 2-4 settimane postoperatorie, poi 1 stampella dal lato non operato per altre 2-4 settimane ancora. Anche in questo aspetto vi è una importante variabilità interindividuale.
Infezioni
Un rischio molto raro, ma grave per la protesi di ginocchio è che dei germi vi si annidino, staccandola dall’osso e creando dolore. In caso di infezioni in altri organi (denti, polmoni, vescica, pelle o altro) questi germi possono arrivare dal sangue sino alla protesi. Questa evenienza è possibile durante tutto il resto della sua vita. Per questo motivo è importante curare eventuali infezioni che si possono contrarre in altri organi. Peraltro, curare tali infezioni (ad esempio una polmonite o una cistite o un ascesso dentario) rappresenta una necessità per chiunque, anche se non ha una protesi. Nel suo caso sarà ancora più importante.
Cyclette, bicicletta, sport
Pedalare su cyclette è un esercizio fondamentale dopo un intervento di protesi di ginocchio. Lo scopo è quello di migliorare la articolarità del ginocchio, ovvero la sua capacità di piegarsi facilmente. In una prima fase postoperatoria, essendo ancora molto accesa l’infiammazione dovuta all’intervento, non è però raccomandabile compiere troppi giri di pedale. Non è raccomandabile superare i 2-3 minuti di pedalata per sessione. Attenzione: è sbagliato confondere l’attività di questo periodo con quella tipica dell’andare in bicicletta o di fare cyclette per tonificazione muscolare o per riduzione del peso. In questo secondo caso normalmente si pedala per almeno 30 minuti. Nell’immediato postoperatorio pedalare per questo tempo porterebbe ad un aumento della infiammazione, con gonfiore e dolore.
A circa a 6-10 settimane postoperatorie, sarà consentito aumentare il tempo della pedalata e quindi anche usare una bicicletta all’esterno oltreché una cyclette in casa.
ATTENZIONE: Nell’utilizzare la bicicletta il rischio principale è rappresentato dal momento in cui, fermandosi, deve mettere il piede a terra. Questa fase di disequilibrio è ad alto rischio di caduta. Occorre quindi riprendere la bicicletta quando ci si sente davvero sicuri e porre molta attenzione al momento di fermarsi e ripartire.
La ripresa di attività sportiva come camminate lunghe in montagna, tennis o altro potrà avvenire tra il 6^ e 12^ mese, sempre ricordando la inevitabile variabilità individuale.
La cyclette è uno strumento essenziale per il recupero dopo protesi di ginocchio e comunque utile anche dopo protesi d’anca. Qualsiasi tipo di cyclette può andar bene. Si inizia a sella alta (talvolta è necessario gradino per poter salire su sella alta) e con minima resistenza. I primi 20 gg si raccomandano 5’ per 2-3 volte al giorno. Dopo il primo minuto si puo’ provare ad abbassare la sella per flettere maggiormente il ginocchio.
Guidare la macchina
Non è permesso guidare l’automobile appena dimessi dall’ospedale. Questo comporterebbe un rischio per se stessi e per gli altri automobilisti e pedoni. La guida torna ad essere consentita a partire dalla 4^-6^ settimana dopo l’intervento, con variabilità individuale e dopo parere medico. Si raccomanda di iniziare a guidare solo per brevi tratti e solo se strettamente necessario. Con l’avanzare delle settimane, potrà aumentare progressivamente la durata della guida. Tornerà a guidare liberamente al 3^-4^ mese dopo l’intervento.
I CONTROLLI POST-OPERATORI
Prima visita medica di controllo
A 3 settimane circa dall’intervento, verrà valutata la ferita, saranno rimossi i punti se presenti, sarà verificato se il decorso è regolare e le verranno date indicazioni per le prossime 3 settimane sino al controllo ortopedico dei 45 giorni. Ricordarsi di controllare la data e orario per l’appuntamento, che può trovare in coda alla relazione di dimissione.
Controlli ortopedici
I successivi controlli ortopedici avvengono a 45 giorni, 4 mesi circa e 12 mesi circa. Servono per monitorare la buona progressione del decorso postoperatorio. Sono necessarie radiografie del ginocchio solo ai 4 mesi e 12 mesi, non al controllo dei 45 giorni. Le radiografie necessarie devono essere eseguite in piedi, nelle proiezioni Antero-posteriore sotto carico e Latero-laterale. E’ responsabilità del paziente prenotare queste visite e munirsi delle suddette radiografie con lieve anticipo rispetto alle visite stesse.